Grazie alle nuove scoperte nel campo dell’anestesia e della chirurgia mininvasiva adesso è finalmente possibile realizzare l’intervento di protesi d’anca in anestesia locale.
I primi a realizzarlo sono i componenti dell’equipe di protesi d’anca mininvasiva della clinica San Francesco- Domus Nova di Ravenna.
Questa tecnica anestesiologica innovativa, ideata dalla dott.ssa Micol Sandri specialista in anestesia e dal dott. Andrea Blasi ortopedico esperto di protesi d’anca minivasiva, permette di rendere molto più leggero l’intervento e di avere una ripresa precoce della vita quotidiana e lavorativa.
La tecnica Sandri-Blasi permette di realizzare l’anestesia nella sede dell’intervento senza alterare la forza muscolare.
I vantaggi della anestesia locale sono molteplici: dolore postoperatorio praticamente assente, autonomia immediata in termini di ripresa della vita quotidiana, perdite di sangue minime, degenza in ospedale molto breve, assenza degli effetti collaterali dell’anestesia generale (nausea e vomito) e dell’anestesia spinale (ritenzione urinaria con necessità di catetere, ipotensione posturale).
Questo vuol dire in termini pratici che non viene alterata la capacità di camminare (si cammina da subito), la capacità di respirare (si respira sempre in modo spontaneo), la possibilità di mangiare (non ci sono restrizioni al pasto), la funzione urinaria (non serve il catetere).
L’importante rivista scientifica internazionale Journal of Anesthesia ha infatti pubblicato il nostro lavoro sull’innovativa anestesia locale Sandri-Blasi nella protesi d’anca.
Grazie infatti all’associazione del PENG block (PEricapsular Nerv Group) sotto guida ecografica e della LIA (Local Infiltration Analgesia) è possibile eseguire l’intervento di protesi d’anca minvasivo anteriore in anestesia locale.
Questa nuova evoluzione nella protesica d’anca rappresenta un importante passo in avanti nell’affrontare un intervento chirurgico che spesso è fonte di tante preoccupazioni.