Il recupero dopo intervento di protesi all’anca è notevolmente migliorato negli ultimi anni grazie allo sviluppo delle tecniche mininvasive, delle nuove tecniche anestesiologiche e al perfezionamento della riabilitazione, permettendo recuperi sempre più veloci.

Una ambiente chirurgico-ortopedico questo recupero sempre più veloce con precoce rientro alla vita quotidiana e al lavoro viene chiamato fast-track. Molti degli sforzi attuali riguardano tutti gli ambiti dell’intervento dalla preparazione al recupero.

Nel nostro centro ci dedichiamo alla protesi d’anca mininvasiva e allo di sviluppo del recupero veloce dell’autonomia, della vita quotidiana e del lavoro. Questo è possibile grazie al perfezionamento della chirurgia, dell’anestesia e della riabilitazione.

Vantaggi della protesi d’anca mininvasiva anteriore

Ci dedichiamo alla protesi d’anca mininvasiva anteriore che permette di eseguire l’intervento di protesi d’anca senza danneggiare tendini e muscoli.

Da un punto di vista pratico questo presenta i grandi vantaggi in termini di velocità del recupero, in quanto le perdite si sangue sono molto ridotte, il dolore è praticamente assente, la ripresa della funzione tendinea è immediata non dovendone aspettare la guarigione ed inoltre la protesi presenta una grandissima stabilità. Questa grande stabilità della protesi d’anca, che in pratica non ne fa limitare i movimenti dopo l’intervento (e evita la lussazione della protesi), probabilmente costituisce il fattore più importante nel permetterne il recupero veloce.

Riabilitazione e recupero post-intervento

IL recupero veloce costituisce una nuova frontiera dopo intervento di protesi d’anca ed è possibile grazie al lavoro coordinato di ortopedico, anestesista, medico di reparto, fisioterapista ed infermiere.

La riabilitazione dopo intervento di protesi d’anca mininvasiva nella visione “moderna” inizia prima dell’intervento attraverso materariale da leggere e video disponibili su internet.

Prosegue poi al momento del ricovero con una gestione farmacologica e anestesiologica che permettano di recuperare il movimento e la forza poco dopo l’intervento.

La grande stabilità di questo intervento di protesi d’anca permette in pratica di non farne limitare i movimenti dopo l’intervento, ed insieme alla quasi assenza di dolore costituiscono i fattori più importanti nel permettere il recupero veloce.

Il team dei fisioterapisti viene attivamente coinvolto nello sviluppare una precoce autonomia delle persone operate, vi accompagneranno nel recupero delle autonomie e della sicurezza.

Vi descriveremo come avviene il recupero dopo protesi d’anca mininvasiva nel nostro centro.

Attualmente i nostri pazienti il giorno stesso dell’intervento sono in grado di camminare dentro la stanza di degenza e di andare in bagno da soli utilizzando le stampelle.

Una volta eseguito l’intervento, termina anche la sedazione, si possono eseguire da subito movimenti della caviglia, flettere il ginocchio e l’anca. Il tecnico radiologo eseguirà le radiografie e verrete riaccompagnati nella vostra stanza di degenza. Una volta rientrati in camera potete muovervi liberamente, piegare il ginocchio e l’anca mettersi sdraiati sul fianco e mettersi seduti. Vi farete aiutare a vestirvi e mettervi la tuta. Nel pomeriggio si prosegue sotto la guida del fisioterapista specializzato.

Con la supervisione del fisioterapista la persona operata viene invitata a mettersi seduta al letto, a prendere le stampelle ad alzarsi in piedi. Vengono eseguiti i primi passi e si eseguono gli spostamenti all’interno della stanza di degenza. Subito dopo potrà andare in bagno, se lo desidera, accompagnato dall’infermiere.

Durante la prima giornata la persona operata impara a gestire, prima con l’infermiere poi in maniera autonoma, la capacità di mettersi seduta, di alzarsi e di andare in bagno.

Nel giorno successivo la riabilitazione prevede la ripresa graduale della camminata con stampelle, permettendo in genere di eseguire lunghi tratti nel corridoio e la capacita di salire e scendere dalle scale.

In genere le persone operate escono da sole dalla stanza utilizzando le stampelle in 1° giornata dopo l’intervento di protesi d’anca.

In genere sono in grado di andare in bagno da sole dal 1° giorno dopo l’intervento.

Il salire e scendere le scale avviene in genere in 1° giornata dopo l’intervento.

In genere la dimissione al domicilio avviene dopo 2 o 3 giorni dall’intervento, si rientra con l’auto propria da passeggeri.

Alla dimissione sarà già programmato il successivo controllo dopo 15 giorni circa per valutare la cicatrice e il recupero. Seguirà poi un controllo a distanza di qualche mese per valutare gli eventuali ultimi accorgimenti di fisioterapia.

Consigli dopo il rientro a casa

Una volta rientrati a casa consigliamo di continuare la fisioterapia 2 volte la settimana per un mese, poi 1 volta alla settimana per un altro mese per perfezionare la postura e la camminata.

Consigliamo di continuare con l’utilizzo delle stampelle ancora 10-15 giorni con la prerogativa di non aver fretta a toglierle, diciamo che preferiamo che il paziente non cada, poi che tolga le stampelle. In genere, man mano che aumenta la sicurezza, si incomincia a tagliere la prima stampella prima in casa poi fuori, e successivamente gradualmente viene tolta la seconda stampella.

Consigliamo di riprendere la guida dell’auto dopo un mese se le condizioni lo permettono, occorre essere sicuri per sè e per gli altri.

In genere la ripresa del lavoro di ufficio avviene a 45 giorni (i liberi professionisti dopo 20 giorni!), per i lavori pesanti che sollevano carichi si consiglia di aspettare 3 mesi.

Ulteriori indicazioni

Questa modalità di eseguire l’intervento di protesi d’anca presenta il grande vantaggio di recuperare velocemente la vita autonoma di possibilità di eseguire gli spostamenti, segue poi un periodo di “vita tranquilla” di circa 2-3 mesi per permettere la progressiva completa guarigione.

Sconsigliamo di svolgere attività rischio di caduta ad alta energia, anche accidentale, come la bici all’aperto per 90 giorni in modo da permettere la maggior osteointegrazione della protesi.

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